“Il sogno di una vita calca
le scene”
di Seby Leonardi
Nata quasi per gioco, "Ars Theatri"
è un idea che mi porto dietro da almeno 10 anni. Nel 2009 ho pensato di mettere
su una compagnia teatrale. Doveva essere solo un gioco, ma è diventato qualcosa
di più. L’idea era quella di prendere gente che non aveva mai recitato o quasi,
e coinvolgerla in un progetto che oltre ad essere una semplice compagnia
teatrale dialettale, fosse anche una famiglia, in cui si poteva parlare,
aiutarsi vicendevolmente, dare la possibilità a tutti di poter esprimere le
proprie idee e le proprie capacità e così poter crescere insieme. Oggi ci
alterniamo un po’ tutti nella regia, nella recitazione, nei suggerimenti, nella
ricerca di oggetti e costumi, collaborando insieme per la buona riuscita di
ogni spettacolo teatrale. C’è stato un continuo cambiamento di gente e credo ci
sarà ancora, ma anche questo è crescere. Una persona che mi è stata
particolarmente vicino in quest’avventura fin dall’inizio è Seba Titola, che mi
ha sempre supportato e ha collaborato in tutto e per tutto per la crescita e
per il futuro della compagnia, credendoci come ci credo io; ma, in fondo, un
po’ tutti hanno dato qualcosa con la loro presenza. La mia idea? Portare avanti
questa compagnia a tutti i costi, con l’aiuto di ciascun membro e di quelli che
verranno, perché è il sogno di una vita che sta diventando realtà.
Giorno 9 giugno, alle ore 19, nell’Oratorio
Salesiano San Filippo Neri di Catania (Via teatro Greco antico), la compagnia
Ars Theatri di Zafferana Etnea, della quale curo la direzione artistica,
presenta la commedia in due atti “Lustru di luna” di Angelo Scammacca.
Avvincente la trama: Neddu Scuderi, un
vecchio e ricco zio di due nipoti maschi e di una femmina (Sgroi ‘Ntoni e la moglie
Mimma, interpretati da Mario Scandurra e Rosalia Costa, Sgroi Loro e la moglie
Mara, interpretati da Marco Russo e Lucia Musmeci, Sgroi Venera e il marito
Jano, interpretati da Giusy Costa e Seba Titola), scompare dall’Ostello
Paradiso, una vecchia casa di riposo per anziani, che sa più di carcere che di
pensionato. Il motivo della sua fuga va ricercato nel tentativo del vecchio di
voler ritrovare il figlio, della cui esistenza viene a conoscenza proprio
mentre è ospite in quella pensione. I nipoti saranno contattati dal notaio
Torrini Luigi, interpretato da Pietro Barbagallo, per preparare i documenti
relativi alla suddivisione dell’eredità che lo zio avrebbe dovuto lasciare alla
scadenza dei dieci anni dalla sua scomparsa. Da questo momento i nipoti daranno
vita ad una esilarante serie di conflitti fra loro e l’anziano segretario del
notaio, Febronio, interpretato da me. Il finale inaspettato lascerà lo
spettatore a bocca aperta… Da non perdere per i suoi colpi di scena e per la
sua comicità esilarante. La regia è di Mario Scandurra e di Rocco Scardaro, il
copione è stato adattato da Rocco Scardaro e Seba Titola, i suggeritori sono
Agata D’Angelo e Alice Russo, la truccatrice è Lucia Musmeci, il fonico è
Giuseppe Barbagallo, costumi e oggetti di scena sono a cura della compagnia.
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