giovedì 30 maggio 2013

Ars Theatri



“Il sogno di una vita calca le scene”
di Seby Leonardi

Nata quasi per gioco, "Ars Theatri" è un idea che mi porto dietro da almeno 10 anni. Nel 2009 ho pensato di mettere su una compagnia teatrale. Doveva essere solo un gioco, ma è diventato qualcosa di più. L’idea era quella di prendere gente che non aveva mai recitato o quasi, e coinvolgerla in un progetto che oltre ad essere una semplice compagnia teatrale dialettale, fosse anche una famiglia, in cui si poteva parlare, aiutarsi vicendevolmente, dare la possibilità a tutti di poter esprimere le proprie idee e le proprie capacità e così poter crescere insieme. Oggi ci alterniamo un po’ tutti nella regia, nella recitazione, nei suggerimenti, nella ricerca di oggetti e costumi, collaborando insieme per la buona riuscita di ogni spettacolo teatrale. C’è stato un continuo cambiamento di gente e credo ci sarà ancora, ma anche questo è crescere. Una persona che mi è stata particolarmente vicino in quest’avventura fin dall’inizio è Seba Titola, che mi ha sempre supportato e ha collaborato in tutto e per tutto per la crescita e per il futuro della compagnia, credendoci come ci credo io; ma, in fondo, un po’ tutti hanno dato qualcosa con la loro presenza. La mia idea? Portare avanti questa compagnia a tutti i costi, con l’aiuto di ciascun membro e di quelli che verranno, perché è il sogno di una vita che sta diventando realtà.
Giorno 9 giugno, alle ore 19, nell’Oratorio Salesiano San Filippo Neri di Catania (Via teatro Greco antico), la compagnia Ars Theatri di Zafferana Etnea, della quale curo la direzione artistica, presenta la commedia in due atti “Lustru di luna” di Angelo Scammacca. Avvincente la trama: Neddu Scuderi,  un vecchio e ricco zio di due nipoti maschi e di una femmina (Sgroi ‘Ntoni e la moglie Mimma, interpretati da Mario Scandurra e Rosalia Costa, Sgroi Loro e la moglie Mara, interpretati da Marco Russo e Lucia Musmeci, Sgroi Venera e il marito Jano, interpretati da Giusy Costa e Seba Titola), scompare dall’Ostello Paradiso, una vecchia casa di riposo per anziani, che sa più di carcere che di pensionato. Il motivo della sua fuga va ricercato nel tentativo del vecchio di voler ritrovare il figlio, della cui esistenza viene a conoscenza proprio mentre è ospite in quella pensione. I nipoti saranno contattati dal notaio Torrini Luigi, interpretato da Pietro Barbagallo, per preparare i documenti relativi alla suddivisione dell’eredità che lo zio avrebbe dovuto lasciare alla scadenza dei dieci anni dalla sua scomparsa. Da questo momento i nipoti daranno vita ad una esilarante serie di conflitti fra loro e l’anziano segretario del notaio, Febronio, interpretato da me. Il finale inaspettato lascerà lo spettatore a bocca aperta… Da non perdere per i suoi colpi di scena e per la sua comicità esilarante. La regia è di Mario Scandurra e di Rocco Scardaro, il copione è stato adattato da Rocco Scardaro e Seba Titola, i suggeritori sono Agata D’Angelo e Alice Russo, la truccatrice è Lucia Musmeci, il fonico è Giuseppe Barbagallo, costumi e oggetti di scena sono a cura della compagnia.

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